
Derek Jarman, The last of england. Casual friday grazie a
Serenap nel rubricone del
cinema, riscopre il talento del regista scrittore attivista scenografo insomma artista di quelli che sembra che non se ne facciano più. Tra i primi attivisti gay dichiarato e "pubblicamente" malato di AIDS per la cui cura ha fatto diverse battaglie, Mr Jarman era anche amante delle piante tanto da fare un giardino diventato famoso quanto lui e scriverci un libro e farne un film. Nella musica Derek Jarman ha sguazzato fin dagli esordi, nei suoi film e con incursioni nel mondo del videoclip (d'arte) dai 15 minuti capolovaro per gli Smiths a Marianne Faithfull, Pet shop boys, Suede e molti altri. Ultimo ma ovviamente più importante il cinema: Jubilee, Caravaggio, Sebastiane, The last of England ecc la lista dei suoi film è di quelle da mal di testa. Insomma, ci siamo resi conti che Derek Jarman è totalmente e fantasticamente molto casual. E poi, noi ci abbiamo messo prima e dopo, la
queer culture con
Albertop,
Sante note di
Simone (sentite la nuova sigla con tanto di messaggio dissacratorio letto al contrario),
green everywhere di
Giovanni e il
Vegcorner con
Petra e Assunta che torna nostra ospite dopo un anno. Segnati sul registro degli assenti (ma presenti con lo spirito) Ivan e M.me Fisac. In mezzo a tutto questo mare di meraviglie potete sentire:
Goldfrapp - Shiny and worm,
Bomb the bass feat. Mark Lanegan - Black river (Guy Boratto remix),
The big pink - Dominos,
Orange lem - Geometric woman,
One eskimO - Geometric woman,
Wayne County - Paranoia paradise,
The Smiths - The queen is dead,
Annie Lennox - Everytime we say goodbye,
Pet shop boys - It's a sin,
Suede - So young,
Beth Orton - Central reservation,
Erlende Oye Cornelius - Drop,
Naomi - Needle on the records,
Tears for fears - Mad world,
Lou Rhodes - The more I run
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